Recensione dell’album “In The Beginning” della Nuova Idea
Titolo: In the beginning
Artista: Nuova Idea
Anno: 1971
Etichetta: Ariston Records
Genere: Rock progressivo
Tracce: 5
Formato: LP, CD
Tracklist: Come come come (vieni vieni vieni)/Realtà/La mia scelta/Non dire niente/Dolce amore
Formazione: Marco Zoccheddu (chitarra, voce); Claudio Giglino (chitarra, voce); Giorgio Usai (tastiere, voce); Enrico Casagni (basso, flauto, voce); Paolo Siani (batteria, voce).
Vorrei parlare di un album prog che reputo uno dei più belli che abbia mai ascoltato: “In the beginning” del complesso Nuova Idea. Innanzitutto la Nuova Idea si forma nel 1970 a Genova, stessa città dei New Trolls. Il gruppo ha avuto successo nel 1971 al Festival Pop di Vareggio, una delle manifestazioni musicali più importanti degli anni ’70. La Nuova Idea ha vinto il festival con un brano lungo 20 minuti, dal titolo “Come come come (vieni vieni vieni)”, che è stato incluso nel loro primo album. Lo stesso brano occupa l’intera facciata del lato A del disco. Il brano è suddiviso in parti melodiche a più voci, in stile New Trolls. Sono presenti anche degli intermezzi hard di chitarra e parti abbastanza tirate. Un brano che è suonato e strutturato bene, gli strumenti a formare una base ritmica a mio parere molto coinvolgente. Ascoltandolo molte volte, questo brano mi cattura sempre, con il suo splendido ritmo e le sue belle voci in falsetto da parte del gruppo. Inoltre è presente un bell’assolo di batteria molto lungo. Lo stesso brano è stato usato come sigla di un programma Rai chiamato “A come agricoltura”. In questo album è presente il tastierista dei New Trolls Giorgio Usai e il batterista dell’Equipe 84 Paolo Siani. Il brano “Realtà” invece inizia con solo la parte vocale, in stile melodico, che è seguita da un falsetto. Dopo si alternano le altre voci degli altri componenti. Anche in questo brano ci sono più voci come nello stile dei New Trolls. Sono anche presenti delle parti di organo e di flauto. Non manca poi una bella chitarra distorta che accompagna tutta la base ritmica. “La mia scelta” inizia con una intro di chitarra elettrica, a cui segue subito il cantato. Il ritmo di questo brano è molto tranquillo. Può sembrare una canzone con sonorità beat di fine anni ’60, a mio parere. Il brano è uscito anche su 45 giri. “Non dire niente” inizia invece con la chitarra acustica. Anche qui si parte subito con la parte cantata. Anche in questo brano sono presenti dei falsetti. Questa è una delle canzoni più tranquille dell’album. Insieme a “Non dire niente”, anche questo brano è uscito su singolo. “Dolce amore” è invece una delle mie preferite di questo album. Quello che mi colpisce di questo brano è la parte iniziale, molto melodica, che ricalca in tutto e per tutto i New Trolls. È presente una chitarra elettrica distorta, che quando l’ascolto mi colpisce molto. Posso dire che è un brano melodico a tratti aggressivi, dalle atmosfere abbastanza cupe. In tutto il brano sono presenti molti falsetti, eseguiti da tutti i componenti del gruppo. Dopo le due strofe, la chitarra elettrica si fa più aggressiva. Il brano, come ho già detto, può sembrare una fotocopia esatta di una canzone dei New Trolls. A mio parere, una conclusione degna per questo bellissimo album. “Dolce amore” ha fatto parte del 45 giri di debutto del gruppo, insieme a un altro brano che non è stato incluso nell’album, “Pitea un uomo contro l’infinito”, che partecipò al Disco per l’estate del 1970. Per concludere questa recensione, posso dire che questo album è molto valido da mettere in una lista tra i migliori album di prog italiano degli anni ’70. “In the beginning” per me è il migliore album prog del 1971.
Singoli:
Pitea un uomo contro l’infinito/Dolce amore
La mia scelta/Non dire niente