La musica garage: dal rock and roll a un sound più grezzo
Il garage rock si è sviluppato negli anni ’60 negli Stati Uniti, più precisamente nel 1963. È una forma di rock and roll un po’ più grezza, con sonorità secche, ruvide e pesanti. Questo genere musicale è derivato da un altro genere, chiamato surf rock, con sonorità tipicamente estive che fanno pensare alla spiaggia. In questo genere musicale, la chitarra è distorta in modo molto particolare, tanto da formare un sound molto caldo.
Ma torniamo al garage: molte band, negli anni ’60, hanno inciso molti album e molti singoli che sono rimasti in testa alle classifiche per molte settimane. La band garage più famosa che si può ricordare sono sicuramente gli Stooges, capitanati da Iggy Pop. Il loro singolo più famoso è certamente I Wanna Be Your Dog, uscito nel 1969 e tratto dal loro album omonimo. Altre band garage che si possono ricordare sono certamente i Count Five, oppure i 13th Floor Elevators con You Gonna Miss Me, del 1966, i Seeds, i Sonics, ecc. Queste sono solo alcune delle band garage più famose. Sono esistite anche band garage che hanno inciso soltanto un 45 giri che rimase in classifica per molto tempo e che poi sono spariti dalla circolazione. Ad esempio un singolo molto famoso è uscito nel 1967 a nome di The Uncalled For, con la canzone Do Like Me, che entrò subito in classifica in quell’anno. Oppure gli Hard Times con I Can’t Wait ‘Til Friday Comes, del 1966, un altro pezzo garage molto famoso e molto valido, con un ottimo lavoro di distorsione fuzz. Nella musica garage, il fuzz è un tipo di distorsione molto importante, con la chitarra elettrica che simula il suono del sassofono. Esistono anche distorsioni che sono costituite da toni psichedelici.
Il famoso singolo degli Uncalled For Do Like Me.
Il singolo degli Hard Times.
Gli Stooges nella copertina del loro disco d’esordio.
Rimanendo negli anni ’60, esisteva una moda molto diffusa nei pub e nei bar, dove tra la gente di quei posti scorrevano fiumi di alcool, con la musica garage ad alto volume che proveniva da qualche radio o da qualche juke box. La gente, in quegli anni, pensava solo a bere e a bere, oppure a drogarsi. Non mancavano anche delle belle donne che facevano le spogliarelliste sui pali, sempre in quei pub, mentre la musica garage continuava a scorrere. Questo era quello che andava di moda in quegli anni lì. Questa è stata la cultura garage alla fine degli anni ’60. Negli anni ’70, il garage cominciò ad avere i primi accenni di punk rock. Negli anni ’90 nacque un nuovo tipo di musica garage, chiamato garage rock revival. Molte sono state le band che hanno dato vita a questo genere. Come band possiamo citare gli Hives, famosi per il loro modo di vestirsi in bianco e nero. Oppure i The Vines, con il chitarrista Craig Nicholls. Altre band che si possono ricordare sono certamente gli White Stripes, che sono diventati famosi con il brano Seven Nation Army. Non mancano poi gli Strokes, o gli Arctic Monkeys. Esiste anche un progetto parallelo della famosa band punk Green Day, chiamato Foxboro Hot Tubs, che ha pubblicato nel 2008 l’album d’esordio Stop, Drop And Roll, con l’intenzione di rivivere un po’ le sonorita anni ’60. Uno dei loro brani più famosi è Mother Mary, che entrò subito in classifica negli Stati Uniti. I Green Day, ultimamente, dal loro stile punk rock, sono passati a uno stile un po’ più garage, come testimonia la trilogia Uno, Dos e Tré, pubblicata nel 2012, dove c’è il classico stile punk rock del gruppo, ma con accenni garage. In effetti, si tratta dello stesso stile punk rock targato Green Day, ma con accenni un po’ più datati, per creare un sound un po’ più grezzo e duro. Il garage rock revival resiste ancora oggi sin dagli anni 2000.
Gli Hives.
I The Vines con Craig Nicholls.
Jack e Meg White degli White Stripes.
I Foxboro Hot Tubs.