Riflessioni sull’eutanasia
Con questo termine s’intende la morte dovuta a una scelta di pazienti in condizioni già compromesse e per smettere di soffrire decidono di porre fine alla loro vita che implica in questo caso sofferenze.
I lati positivi potrebbero riguardare ad esempio il fatto che si tratta di una morte che permette di interrompere un malessere che continua nel tempo, ma dall’altro lato presenta anche risvolti negativi, poichè rischia di andare contro la morale di alcune persone o ad esempio contro la religione cattolica che esprime il concetto che la vita è indispensabile, non è nostra ma di Dio e gli strumenti impiegati per portare a compimento questo processo non tengono affatto conto dei valori etici condivisi da alcune cerchie di persone.
Dunque entrano in gioco due aspetti: da un lato la propria condizione fisica in funzione di cui si può decidere intorno a quali decisioni andare in contro anche tenendo conto di uno stato di disperazione di un soggetto che si trova in circostanze di irreversibilità, dall’altra parte però c’è anche la questione etica e sociale con cui bisogna fare i conti e ci sono diversi punti di scontro, dunque spesso è complicato assumere una posizione tra la questione medica e quelle etica e/o cattolica, bisogna infatti farsi un’idea propria, mettendo in fila pezzo per pezzo i vari aspetti che da questo derivano.
Quanto ho scritto sono solo delle semplici riflessioni, dunque non voglio in alcun modo andare contro le vostre opinioni se la pensaste diversamente e sono aperto ad un eventuale dibattito e/o confronto.